giovedì 29 marzo 2012

Teresio, una protesta silenziosa e un udienza dal Presidente della Repubblica.

Sono appena tornata dalla Casa d' Accoglienza di Massa e sono molto felice perchè ho una storia da raccontarvi. Una di quelle storie che ti entrano nel cuore. Questa sera alla Casa c'era Teresio, un uomo sulla cinquantina che ha perso il lavoro, dopo aver versato 37 anni di contributi. Era entrato in depressione ma poi ha deciso di reagire.
Gambe in spalla è partito a piedi, senza soldi, da Cuneo. Ed ora è arrivato a Massa. Ha deciso di protestare silenziosamente, di camminare e di raccogliere il suo viaggio in tre quadernini (uno per il suo diario personale, l'altro per le lettere dei sindaci e l'ultimo per quelle dei preti) e di arrivare a Roma per chiedere al Presidente della Repubblica di essere ricevuto.
Mi ha detto che non sta marciando solo per se stesso ma anche per tutti i giovani, che un lavoro stabile non l'avranno mai e, i cinquantenni, che dopo anni di lavoro vengono licenziati.
Mi ha commosso Teresio... Ve lo confesso. Mi ha commosso perchè è bello vedere come una persona possa essere coraggiosa. Mi ha commosso perchè dai suoi occhi e dalle sue movenze si capisce che non è una storia inventata.
Mi ha fatto vedere i quaderni, me li ha fatti leggere. Mi ha anche detto che vorrebbe raccogliere le sue memorie e le lettere in un libro; così non ho potuto fare a meno di propormi di correggerlo, quel futuro libro.
Ci siamo scambiati i numeri e spero che quell'udienza riesca ad ottenerla, perchè se il Presidente della Repubblica non riceve una persona "normale" allora non è il mio Presidente della Repubblica.
Grazie Teresio, angelo della Patria! Continua la tua protesta!
La vostra Mary Moon.

venerdì 2 marzo 2012

Quel carabiniere non è un eroe!

Il concetto di normalità è una cosa molto relativa. Per esempio ad alcuni può sembrare normale che un pollo sia impacchettato e venduto in un supermercato. Ad altri può sembrare normale che i tenagers portino dei jeans. Ad altri ancora può apparire normale ascoltare musica rock o rap. Ma se ci pensiamo bene sono cose venute fuori nella nostra epoca. I polli, mia nonna, li andava a prendere da un amica che li allevava... i jeans sono apparsi in Italia non più di 50 anni fa e la musica rock e rap pure.
Le cose che noi riteniamo normali non lo sono magari per altri.
Detto ciò, volevo parlarvi delle reazioni che i media hanno avuto nei confronti del caso del carabiniere in Val di Susa. Ogni singolo telegiornale o quotidiano ha spacciato quel carabiniere per un eroe.  Ma ci pensate? Un eroe!
Pensai subito che era una mossa per fare audience ma subito dopo dovetti ricredermi. I maggiori esponenti dei partiti si mettevano in fila per stringere la mano a quella persona. Allora capii tutto. Una mossa elettorale. Una mossa elettorale di una politica che ha bisogno di rendere eroi chi in realtà fa il proprio lavoro.
La nostra politica è talmente sfinita, non credibile e paradossale che ha bisogno di creare icone per portare le persone a fidarsi nuovamente e con più fedeltà del Partito.
I media aiutano, i giornalisti aiutano e la gente, assuefatta, annuisce ed apprende.
 Per fortuna quel carabiniere non è cascato nello scherzo ed ha subito detto che non è un eroe ed ha agito come molti altri suoi colleghi.