“Lucia, ti va se ti racconto una storia?”
“Si babbo! Mi piacerebbe tanto!”
“C'era una volta un mondo sereno, con tanti animali e
dove l'acqua era tutta pulita e potabile.
In questo mondo gli animali seguivano ancora le stagioni e,
proprio nella nostra zona, gli inverni non erano freddissime e le estati non erano così calde come noi.”
“Uffa, ma è tutto perfetto in questa favola. Dove è il nemico?”
“Stavo arrivandoci. Poi un giorno arrivò l'uomo che iniziò a costruire fabbriche.”
“Cosa fabbricavano?”
“Fabbricavano le più disparate merci. Fra cui cose stupide fatte di plastica e imbottigliavano,
in quelle cose di plastica, anche l'acqua.”
“Ma dove finivano le cose stupide di plastica?”
“Nelle discariche. Oppure le bruciavano, per non averle fra i piedi”
“Che brutto... ma non si rendevano conto che queste cose non servivano?”
“Gli sembravano essenziali, pensavano che il cellulare all'ultima moda era la cosa più importante.
Pensavano che l'acqua in bottiglia fosse di maggiore qualità di quella dei ruscelli.”
“Ma quegli uomini mangiavano come noi?”
“Alcuni si, una minoranza, mangiava sano e andava a vivere lontano dalle grandi città.
Purtroppo la maggior parte mangiava nei fast food dove ogni singola cosa era incartata da plastica o
carta.”
“Ma, non gli interessava che i loro contenenti... si dice così babbo?”
“Forse volevi dire contenitori...”
“Si! Quelli! Non gli interessava che i loro contenitori distruggevano l'ambiente?”
“No. Cioè alcuni si. Ci sono sempre quei pochi buoni supereroi che cercano di
far rivivere la coscienza critica ma li chiamavano idealisti.”
“Cosa vuol dire “idealista”?”
“Un idealista è una persona che ha la capacità di pensare ad un mondo migliore”
“Non capisco...”
“A volte ti capita di vedere qualcosa di ingiusto che vorresti cambiare?”
“Sì! Oggi a scuola... Andrea è stato picchiato dai più grandi
e io ho desiderato che, in futuro,
non ci siano persone così”
“Tu allora sei un idealista. E di questo io ne sono felicissimo. Gli idealisti non sono
solo sognatori sono qualcosa di più. Se una persona normale
corre per 100 metri... l'idealista ne corre 200 e più
velocemente. Perchè ama ciò che fa”
“Babbo ma non mi hai detto come risolvono il problema... gli uomini della
spazzatura!”
“Ah già... torniamo a noi! Gli idealisti iniziarono a studiare il problema. Poi
informarono tutti gli altri.
Però non fu facile perchè non avevano soldi e non erano visti bene dalle persone
che governavano il paese.”
“Babbo ma cosa sono i soldi?”
“Un tempo, molto molto tempo fa... se avevi bisogno di un quaderno
e non ne possedevi nessuno non lo stampavi con la
bio-printing perchè non esistevano ancora. Eri costretto ad andare in un
posto chiamato “Negozio” e potevi scambiare
dei pezzettini di metallo o della carta speciale
per il quaderno. Questi erano i soldi”
“Aaaaah! Ok! Continua il racconto!!!”
“Questi idealisti iniziarono ad informare fra numerose difficoltà.
Piano piano le loro idee si sparsero.
“E vincono questi idealisti vero? Sennò noi non saremmo qui!!!”
“Si! Vincono ma vuoi sapere perchè?”
“Si!”
“Non comprarono più nulla con i soldi. E' da allora che si sviluppò la nostra società
ecocompatibile e dove regna
la felicità e il volontariato.”
“Babbo, vorrei tanto ringraziare quegli idealisti... come posso fare?”
Il babbo portò Lucia in un posto strano.
“Cos'è questo?”
“Si chiama asfalto. Serivava per far correre delle macchine
su quattro o due ruote”
“Ma vivevano qua dentro? Con queste mura???”
“Sì, vivevano qui. Ogni stanza serviva a qualcosa.
C'erano anche pochi bambini perchè le famiglie stavano male. Non avevano
abbastanza soldi.”
“Usciamo da qua. Vorrei tanto vedere quell'edificio... Cos'era? A cosa serviva?”
“Era un supermercato. Un negozio molto grande.
Vedi qua c'erano delle celle frigorifere. Ci conservavano le cose
da mangiare.
Invece in queste ceste ci mettevano i frutti”
“ e quei banchi lunghi con un nastro nero sopra?”
“Sono casse. Dietro a quelle scrivanie sedevano delle persone che passavano le
cose su un laser che leggeva il costo dell'oggetto”
“Caspita dovevano permettersi tante cose quelli che stavano alla cassa”
“Perchè?”
“Avevano tanti soldi no?”
“In verità no. Gli passavano fra le mani parecchi soldi ma li dovevano dare
al proprietario del negozio che poi
li distribuiva fra tutti e gliene restavano una piccola parte”
“Ma il proprietario teneva per sé una piccola parte vero?”
“Spesso no. Spesso guadagnava tanto senza fare nulla!”
“Guarda guarda!!! Qua c'è dell'erba!!! Non erano così incivili!”
“Quello si chiamava “giardino”. Ogni casa o quasi ne aveva uno e solo
i proprietari della casa potevano andarci”
“Cosa? Ma perchè?”
“Le famiglie possedevano il terreno. Era loro. Non come ora...
Ah! non ti ho detto che non potevano andare in Francia senza documenti.
C'erano delle barriere.”
“Papà, voglio scrivere una lettera a questi idealisti”
Così la scrissero:
“Cari uomini del passato, cari idealisti. Grazie a voi il mio tempo è migliore. Grazie a voi posso vivere in un ambiente sano e sereno.
Grazie a voi i proprietari di negozi non esistono più.
Grazie a voi e al vostro sacrificio siamo diventati diversi e privi di egoismi.
Purtroppo c'è ancora molta criminalità ma voglio combatterla con l'amore.
Grazie ai vostri errori siamo diventati più buoni con le piante e gli animali e gli oceani.
Grazie idealisti perchè avete fatto splendere un mondo altrimenti buio”
“Lucia, guarda là... c'è una statua costruita da poco. Guardiamo?”
“Certo!”
Videro un grande masso con numerose faccie intagliate sopra
ed una scritta grossa al centro
“In questa città vi sono le nostre origini.
In questa città alcuni uomini hanno cambiato il destino di molti.
In questa città si è realizzato un sogno
quello di un mondo migliore”
Lucia prese la sua lettera e la legò con il suo nastro per i capelli
ad un chiodo che sporgeva
poi disse
“Questa storia è molto bella, caro babbo.
Voglio migliorarla ancora di più.
Come devo fare?”
Gli rispose con le lacrime agli occhi
“Credendoci, solo credendoci”