venerdì 2 marzo 2012

Quel carabiniere non è un eroe!

Il concetto di normalità è una cosa molto relativa. Per esempio ad alcuni può sembrare normale che un pollo sia impacchettato e venduto in un supermercato. Ad altri può sembrare normale che i tenagers portino dei jeans. Ad altri ancora può apparire normale ascoltare musica rock o rap. Ma se ci pensiamo bene sono cose venute fuori nella nostra epoca. I polli, mia nonna, li andava a prendere da un amica che li allevava... i jeans sono apparsi in Italia non più di 50 anni fa e la musica rock e rap pure.
Le cose che noi riteniamo normali non lo sono magari per altri.
Detto ciò, volevo parlarvi delle reazioni che i media hanno avuto nei confronti del caso del carabiniere in Val di Susa. Ogni singolo telegiornale o quotidiano ha spacciato quel carabiniere per un eroe.  Ma ci pensate? Un eroe!
Pensai subito che era una mossa per fare audience ma subito dopo dovetti ricredermi. I maggiori esponenti dei partiti si mettevano in fila per stringere la mano a quella persona. Allora capii tutto. Una mossa elettorale. Una mossa elettorale di una politica che ha bisogno di rendere eroi chi in realtà fa il proprio lavoro.
La nostra politica è talmente sfinita, non credibile e paradossale che ha bisogno di creare icone per portare le persone a fidarsi nuovamente e con più fedeltà del Partito.
I media aiutano, i giornalisti aiutano e la gente, assuefatta, annuisce ed apprende.
 Per fortuna quel carabiniere non è cascato nello scherzo ed ha subito detto che non è un eroe ed ha agito come molti altri suoi colleghi.

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