giovedì 14 luglio 2011

La Mafia. Come nasce e perchè, chiaccherata con un napoletano.

"Maxi-operazione contro la 'ndrangheta ed il narcotraffico internazionale tra Italia, Stati Uniti, Spagna ed Olanda. Quaranta persone sono state arrestate dai carabinieri, grazie ad indagini dirette dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria che, con la collaborazione della Dcsa e dell'Agenzia delle Dogane, hanno consentito il sequestro di centinaia di chili di cocaina destinata alle cosche calabresi per essere commercializzata nel territorio nazionale ed all'estero." Sono parole uscite dall'Ansa questa mattina. Mi hanno colpito... caspita quaranta persone arrestate!!! Così sono andata su un blog di un ragazzo che abita in una terra famosa per la sua mafia. Si chiama Peppe Iovino, un ragazzo da sempre vissuto a Napoli, una persona che stimo perchè riesce a combattere la mafia abitandoci vicino, il 9 Luglio di quest'anno, riferendosi ad un altro blitz dice cose molto importanti, che ci possono far riflettere. Ecco le sue parole, tratte dal blog Living over the sun: "Un altro blitz, l'ennesimo, uno dei tanti, nè il primo nè l'ultimo,qualche decina di persone arrestate, un altra piazza smantellata ...per qualche oretta, per poi tornare come sempre... Avete letto no??!!! Un altro morto,l'ennesimo, uno dei tanti, nè il primo nè l'ultimo, un altro nome che si aggiunge alla lunga lista in attesa del prossimo, Avete letto, no?!!! Vite finite dietro una sbarra o sotto un lenzuolo bianco, Vite che non hanno peso, non hanno valore, per tanti,troppi. Notizie per qualcuno, o per tanti direi, sono solo e semplicemente notizie, cronaca, tutto qua. Chissà se qualcuno, sdraiato sul comodo divano, osservando da lontano una realtà che conosce solo tramite lo schermo del tg, e su cui ha sempre troppa voglia di sentenziare senza capire bene sino in fondo, avrà pensato cosa abbia portato quella trentina di persone a trovare il loro 'mestiere' nella piazza di spaccio." Mi sorge una domanda così chiedo proprio a l'autore di queste parole. Non sarà un magistrato ma, in questo caso, le sue parole valgono molto perchè testimoniano un esperienza di vita. Gli ho chiesto "Come si può eliminare o ridurre la Mafia sia a Napoli che altrove?". Lui mi ha risposto che " Credo che i clan nascano da radicati problemi sociali e non è un caso se partono innanzitutto da quartieri con alto tasso di povertà, di degrado e di problematiche sociali quindi se si costruisce ognuno nel suo territorio un miglioramento netto delle condizioni sociali educando la cittadinanza a non ammirare ma schifare il boss dal piccolo al grande che sia allora così si potrà far si che un giorno la parola mafia sia solo in un film." Però, aggiunge "oggi sai è difficile perchè con i clan non ci mangia solo il clan in sè ma anche tanti tantissimi settori apparentemente per bene insomma c'è da vedere chi ha davvero intenzione di combattere le mafie. Le mafie oramai sono nel sistema sociale del paese, si sono insediate più di quanto si immagina, va cambiata la testa di questo paese troppo abituato alla prepotenza,alla sopraffazione, alla violenza e non ai diritti vedi le mafie trovano la loro forza nel fatto che tanti tantissimi migliaia e migliaia nuclei familiari sono abbandonati, lasciati nella più totale e disperata povertà" Mi ha spiegato poi che un ragazzino si lascia abbagliare dai sistemi violenti del clan, cerca così di creare il suo futuro all'interno di esso. Continua dicendo "La fine delle mafie parte dal far capire, quindi educare, i ragazzi giovanissimi ancor prima delle medie direi, che non devono farsi abbagliare dai lustrini dei clan ma cercare il loro domani con un lavoro seppur duro o sfruttato ma dignitoso." Parola di un ragazzo cresciuto a pochi metri da Scampia, che vede ogni giorno la mafia sotto casa e che, anche per questo, cerca di combatterla. Grazie angeli della Patria!

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