martedì 14 giugno 2011
Per una volta il Giornale dice qualcosa di giusto.
"Suggestionata da pubblicità ingannevole, più della metà degli italiani ha risposto al richiamo dei referendum che, pertanto, hanno ottenuto il quorum necessario alla loro validità." Tranquilli non è questa la notizia reale. Non c'è stata nessuna pubblicità ingannevole comunque sia, si sa dovevano portare acqua al loro mulino. Peccato che dovrebbero essere giornalisti.
"Molti cittadini di centrodestra si sono uniti a quelli di centrosinistra nel respingere l'energia giudicata «pericolosa ». La politica non c’entra. Chi assicura che s'è trattato di una consultazione per dire Sì o No a Silvio Berlusconi sbaglia sapendo di sbagliare. Ricorre cioè a un'interpretazione forzata del voto nella speranza di realizzare un sogno: far saltare il banco, buttare giù il governo e sostituirlo con un sarchiapone tecnico in attesa di elezioni anticipate, magari con una nuova legge elettorale cucita su misura per favorire le sinistre da troppo tempo a digiuno di potere." Tranne il passaggio della nuova legge elettorale "cucita su misura per favorire le sinistre" non ha tutti i torti. Il referendum non deve essere analizzato andando avanti per congetture. E' inutile ipotizzare un voto. Il voto bisogna vederlo.
E' anche vero che se le persone si sono unite non è solo contro Berlusconi ma è contro una classe politica dirigente che diventa sempre di più una casta e, sempre di meno, che si occupa di politica.
Il futuro della politica sono i cittadini comuni, i movimenti, le associazioni spontanee. Le persone che urlano in televisione di federalismo fiscale, di meno disoccupazione... non sono politici sono solo galli. Urlano quando la telecamera è accesa come il gallo urla al giorno che viene. "Chicchirichì!"
Grazie angeli della Patria!
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