domenica 11 dicembre 2011

Intervista Alex Corlazzoli "Inizio le mie lezioni leggendo i nomi delle vittime della mafia".

Oggi, ho passato una bellissima mezz'ora con un insegnante dell'Emilia Romagna. AlexCorlazzoli, questo è il suo nome, ha scritto "Riprendiamoci la scuola, diario di un maestro di campagna", un accurato reportage delle scuole italiane. Sopratutto delle elementari.
Ma iniziamo dalla sua storia personale. Da bambino Alex voleva diventare un prete, "poi non ho ricevuto la vocazione... ora sono un ateo. Alla fine però sono due professioni molto simili. Un prete, come un insegnante, deve guidare le persone". Un'ateo legato profondamente ad una figura cattolica quale è quella di Don Milani, un prete che negli anni '50 cercò di insegnare agli ultimi. Ossia ai figli dei contadini. A riguardo mi ha detto: "Don Milani ha influito molto sui miei metodi di insegnamento. Ma ho imparato tantissimo nei miei viaggi. Ho amato molto prima i viaggi che i libri. In casa mia i libri non c'erano. Mio padre è semi-analfabeta e mio fratello ha ventisette anni ed ha la licenza media. Però mia mamma comprava due riviste femminili. A me non interessavano e, anzi, non capivo perchè le prendesse".
Ora si ritrova ad insegnare a dei bambini che "non sono abituati a viaggiare. Io ho imparato la maggior parte delle cose sulla strada. Viaggiando. E' una delle quattro regole che dico ai miei bambini alla fine dell'anno scolastico". E quali sono le altre tre? "La prima è: rompete sempre le scatole. Molti bambini e ragazzi lasciano passare le ore, senza contraddire il professore. La seconda è: non state zitti davanti alle ingiustizie" segue subito la terza collegata irrimediabilmente alla seconda "Non siate mai indifferenti".
"Una delle cose che mi preoccupa di più è che i nostri studenti non riescano a competere a livello europeo. Mi preoccupa molto l'insegnamente dell'inglese e dell'informatica. Spesso queste due materie sono ritenute alla stregua di religione. Ho visto insegnanti impallarsi perchè un computer girava male una fotografia. Problema che, per essere risolto, basta clikkare una casella. Invece loro giravano lo schermo. Per quanto riguarda l'inglese, ci sono professori che insegnano dopo aver fatto un corso online". In molte delle scuole d'Italia non sono presenti computer decenti connessi ad internet e l'offerta formativa non è elevata.
Ma perchè i professori in classe non parlano di legalità o di attualità? Hanno paura? "Sì, hanno paura. Spesso proprio del preside. Molti insegnanti vanno compatiti. Sono precari. Vedi le mie lezioni si differenziano per questo. Inizio ogni mattina, leggendo i nomi delle vittime di mafia e nel momento in cui si pronuncia il nome di un bambino. La classe si interessa all'argomento. Se di mattina ho due ore di scuola... un ora la passo spiegando gli assiri e l'altra leggendo il giornale. La lettura del giornale, e non lo sfogliare il giornale, è importante. Mi consente di fare tutte le materie. Mi consente di spiegargli l'etica. Proprio io che sono ateo. Per esempio abbiamo parlato degli scontri studenteschi di Roma. I miei studenti dicevano: <<Sono terroristi>> oppure:<<Sono comunisti!>> ed un altro ancora:<<Sono comunisti terroristi!>>. Capii allora che erano confusi e cercai di spiegargli la verità. Parlammo anche di Eluana Englaro e di Peppino Impastato. Nelle mie lezioni sia l'insegnante che i bambini imparano insieme". Lo diceva anche Don Milani. I bambini non devono andare a scuola per ricevere delle verità assolute ma per comprendere la realtà comtemporanea.
E' stato un piacere conoscere quest'insegnante. Durante l'intervista mi sono quasi commossa. Non mi era mai successo.
Mi sembra una persona di quelle che hanno sempre il sorriso sulle labbra e che sono capaci di diventare serie e ragionare tranquillamente al momento opportuno. E' molto affascinante e spero che molti di voi lo vogliano conoscere.
Ci vorrebbero tanti insegnanti come Alex per rendere la scuola un pò migliore.
Grazie angeli della Patria! Sono fiera di averne intervistato uno.



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